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Ecumenismo: cosa significa questa parola?
Potrà sembrarvi strano, ma in origine non riguardava affatto la chiesa.
Deriva dal greco OIKOUMENIKÒS, e significa “tutto ciò che riguarda la terra abitata”.
Ma è stata scelta appositamente per il suo valore universale, e non di una singola chiesa.
Per cui, essere “ecumenici, non significa, o non significa solo “incontrarsi una volta all'anno tra denominazioni cristiane”, ma essere chiamati ad occuparsi della terra ABITATA, ovvero della creazione, e, per cui anche e dei suoi abitanti.
Come lo stiamo facendo, attualmente? Non importa se apparteniamo a una Chiesa cattolica, protestante, ortodossa, evangelica o pentecostale, siamo “efficaci” nel testimoniare alla terra e ai suoi abitanti che siamo tutti parte della stessa famiglia di Dio?
Gesù durante l'ultima cena ha pregato proprio per questo, dicendo:
“Non prego soltanto per questi miei discepoli, ma anche per quelli che in futuro crederanno in me, dopo aver ascoltato la testimonianza di questi primi fedeli. Prego che siano uniti nel cuore e nella mente, proprio come lo siamo tu ed io. Padre, come tu sei in me ed io sono in te, così essi siano in noi, ed il mondo crederà che tu mi hai mandato.” (Giovanni 17-20-1)
Gesù parla di “unità”: se io pongo la mia mano u quella del Vescovo Orazio o di Padre Vasile esse sono unite... ma non sono “uguali”. Ognuna di essa ha le sue caratteristiche, le sue rughe, la sua struttura.
Ma le due mani assieme, se si impegnano a condurre una vanga nella terra, avranno un maggiore impatto su di essa.
Ecumenismo non significa necessariamente essere d'accordo su ogni singolo dettaglio dottrinale. Ci sono alcune differenze tra le diverse denominazioni, ma questo non significa che non possiamo essere uniti nella fede e nell'amore per Cristo.
Come credenti siamo stati uniti per poco più di 400 anni, prima di separarci in vari affluenti. Il Signore di certo non ne è stato felice, ma Egli è colui che trae il bene dal male.
Così il messaggio cristiano si è arricchito delle differenti sensibilità di ciascuno di essi che andavano a parlare ai diversi cuori della gente, ognuno secondo le proprie sensibilità.
Per citane solo una minima parte, a chi era sensibile alla parola scritta i Padri della chiesa cattolica hanno spiegato la dottrina attraverso i loro scritti. A chi era sensibile alle immagini la chiesa ortodossa ha fornito le icone che rammentano l'eccellenza e la regalità di Dio, di Cristo, di coloro che lo seguono. A chi bramava un rapporto diretto e quotidiano con l'Eterno la chiesa evangelica ha fornito l'incoraggiamento a pregare liberamente, anche in maniere differenti, col corpo, con la danza...
Dio sta traendo il meglio da qualcosa che non voleva; la disunità della sua chiesa. Ma il progetto di Dio rimane quello per cui Gesù ha pregato nell'ultima cena.
L'unità è essenziale per lavorare insieme per il Regno di Dio. Quando lavoriamo insieme, possiamo raggiungere molto di più che se agissimo da soli.
"Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri". (Giovanni 13:35)
L'ecumenismo, ciò che concerne la terra e i suoi abitanti, l'unità tra le diverse denominazioni cristiane deve essere fondata sull'amore per gli altri, come Gesù ci ha insegnato.
Gesù è presente stasera tra noi: e sapete cosa vede?
“... una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.” (1 Pietro 2:9)
Che il Signore ci dia la forza di essere suo popolo unito.