giovedì 23 dicembre 2021

GIORNO 26 DI AVVENTO – IL FIGLIO CHE CI E' DATO

“Noi tutti abbiamo avuto benefici dalle ricche benedizioni che Cristo ci ha portato; una benedizione dopo lʼaltra. Infatti Mosè ci diede la legge, mentre Gesù Cristo ci ha portato la verità e un perdono pieno dʼamore.” (Giovanni 1:16-17 PV)

Quando nasce un figlio, si dice spesso che i genitori sono benedetti. Un figlio che nasce porta gioia, unità, prospettiva per il futuro (almeno questo dovrebbe portare, anche se talvolta, purtroppo, non è cosi!).

Per Maria era il primo figlio, e la gioia di portare in grembo non un figlio normale, ma uno straordinario, si associava di certo con la curiosità di cosa avrebbe significato quel figlio nella loro vita, e perché Dio aveva deciso di generare un figlio suo su questa terra.

In fondo, Maria da principio non aveva tutto ben chiaro nella sua testa; quando l'angelo la salutò in giorno dell'annunciazione, Luca dice che: 

“Confusa e turbata, Maria cercava di capire che cosa volesse intendere lʼangelo.” (Luca 1:29 PV)

 ... e quando i pastori andarono ad adorare il bambino 

“Maria, intanto, serbava queste cose nel suo cuore, e spesso ci ripensava.” (Luca 2:19 PV). 

Quando poi Simeone, il giorno della presentazione nel tempio, affermò di poter morire in pace, avendo visto il Salvatore, 

“Giuseppe e Maria restarono meravigliati per ciò che Simeone diceva di Gesù.” (Luca 2:33 PV).

Come genitori si aspettavano quel figlio avrebbe portato benedizione nella loro casa, a maggior ragione essendo il figlio di Dio; ma non potevano mai supporre che Dio, quelle benedizioni, non le voleva dare solo alla loro famiglia, ma ad una famiglia enormemente più grande, che avrebbe attraversato i secoli, le culture, le lingue, le generazioni, i continenti. Una famiglia che sarebbe divenuta la “sua” famiglia, attraverso l'adozione di tutti coloro che avrebbero creduto in quel bambino mandato a Natale e poi divenuto uomo.

Paolo dira: 

“Quando penso alla saggezza di Dio e allo scopo del suo piano, cado in ginocchio davanti al Padre, a lui che è Padre di ogni famiglia, sia in cielo che in terra.” (Efesini 3:14-15 PV)

Dio a Natale ha formato una tale famiglia, adottando nella sua tutti coloro che avrebbero creduto alla  discesa di un figlio, di suo figlio.

“Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace...” (Isaia 9:5)

E chi accoglie Gesù e quel Natale di tanto tempo fa, viene accolto nella famiglia di Dio, ricevendo consiglio, potenza, eternità, pace.

DOMANDE PER TE

» Quali sono i tuoi pensieri quando senti la parola “famiglia”? Sono di gioia, di rimpianto, di irritazione? 

» Come pensi dovrebbe essere una famiglia che onori un padre “speciale” come Dio?

» Tra le tue conoscenze, ci sono forse famiglie “disfunzionali” e complicate, a cui gioverebbe sapere che Dio gli ha provveduto a Natale un'altro tipo di famiglia.? Come pensi di potergliene parlare in questo Natale?

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